Compara Arie | ||
19/05/1751 Venezia
G. Latilla (comp.) G.C. Pagani Cesa (lib.) |
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Già so che tu m'inganni, nel mentre io ti ragiono. E pur io ti perdono tutta l'infedeltà. Già sento che m'affanni, a' detti tuoi non credo. E pur lo sai, lo vedo che fede in te non v'ha. Se questo non t'appaga l'alma di più non sa. Che parli a me? che dici sì ti perdono anch'io. Deh placati idol mio. No, non mi dir così. (Perfio?) a te conviene che quel che chiami bene debba chiamarsi amor. (Barbaro!) anch'io pretendo che quel che chiami amore fedel poi siami un dì. Per te serbo il favore serbo l'amor per te. Che gran destino è mai quello della mia fé. (Chi pria m'amò, non m'ama!) (Quegli infedel mi chiama) Per ambi il cor non è.) (Come da quest'amore posso sperar mercé?) |
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Fonti : | ||
n. 18 terzetto; atto.scena : 2.15; p. 35 Ermelinda: R. Tartaglini Tibaldi Beatrice: A. Ricci Ulderico: D. Panzacchi G. Latilla (comp.), G.C. Pagani Cesa (lib.) La pastorella al soglio** [Venezia], [s.n.], [1751] 19/05/1751 Venezia, Teatro Giustiniano di S. Moisé n. 18 terzetto; atto.scena : 2.15; p. 92 Ermelinda Beatrice Ulderico G. Latilla (comp.), G.C. Pagani Cesa (lib.) La pastorella al soglio [Braunschweig], stamperia di Keitel, [ca. 1760?] [ca. 1760?] Braunschweig, Nuovo Teatro dell'Opera Pantomima |