Compara Arie | ||
16/01/1757 Firenze
A. Ferrandini (comp.) G. Migliavacca (lib.) |
||
Vedersi, oh dio, rapire il caro oggetto amato; sentirsi il cor ferire e non dover parlar è pena sì tiranna che non si può soffir. Chi frena i mesti accenti in così gran dolore o non conosce amore o lieve è il suo martir. |
||
--- |
||
Fonti : | ||
n. 13 aria; atto.scena : 2.07; p. 37 Zanghire: A.M. Girelli Aguilar A. Ferrandini (comp.), G. Migliavacca (lib.) Il Solimano* Firenze, [s.n.], [1757] 16/01/1757 Firenze, Teatro della Pergola |