Compara Arie | ||
13/11/1759 Londra
N. Jommelli (comp.) A. Zeno (lib.) |
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Ah quell'ingiusto sdegno frena signor ti prego. Cessa, superbo, indegno sperar da me pietà. Rammenta un innocente, rammenta il mio dolore. Taci sentir non voglio il tuo malnato amor. Pietà ti desti amore. Pietà ti desti un sposo. (Intenerir mi sento a' dolci accenti, oh dio, del caro idolo mio) No, non avrai pietà. Ah tu pietoso almeno tutto contro il mio petto rivolgi il tuo furor. Sì che tremar dovrete (Oh dio, che fier tormento! Risolvermi non so.) Eccomi a' piedi tuoi. Ascolta i prieghi miei. In mille parti e mille mi si divide il cor. Signor contro me cada il tuo rigor e sdegno. Ma quell'invitta spada sopra di me cadrà. Lungi degli occhi miei. (Mi sento, oh dio, mancar.) Voi sol potenti dei il fiero affanno mio potete compensar. |
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Fonti : | ||
n. 08 terzetto; atto.scena : 1.08; p. 29 Vologeso: E. Cornacchia Lucio Vero: G. Quilici Berenice: C. Mattei AA. VV. (comp.), A. Zeno (lib.), G. Cocchi (comp.), N. Jommelli (comp.), D. Perez (comp.) Vologeso London, G. Woodfall, 1759 13/11/1759 Londra, King's Theatre in the Haymarket |