A lui vanne e prega e piangi, vincerai, forse, quel core, a lui dì con dolce amore: Mio tesoro, per te moro. Ma se poi dice non voglio, tutto orgoglio, lascia allora ch'egli mora nel spietato suo dolor.
Se di gelo a l'alma forte ei sprezzasse ancor la morte nel veder tuo bel sembiante tutto ardore quel suo core si rendrà; che troppo belle son le stelle che tu porti in fronte e scorti il destin del suo valor.
Note: :
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Relazione :
riscrittura
conservati soltanto i vv. 1-2 A lui vanne e prega e piangi
Orlandini G.M. (comp.), Salvi A. (lib.) in:
Amore e maestà - Firenze, 30/06/1715