Candace, vedova del morto Aprio e madre di Evergete creduto Lagide
Autori :
G.B. Lampugnani (comp.) D. Lalli (lib.) F. Silvani (lib.)
Data e Luogo :
26/12/1732 - Milano
Testo :
So che m'inganna la mia speranza; ahi quante volte mi lusingò; perché tiranna or mi vuoi togliere questa sognata felicità?
Deh lascia almeno a questo seno, a questo core, nel suo dolore, lascia de l'odio la libertà.
Note: :
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Relazione :
riscrittura
diversi i vv. 1-4; varianti nei successivi In che ti offende / se l'alma spera
Vinci L. (comp.), Metastasio P. (lib.) in:
Catone in Utica - Roma, 19/01/1728