Parmi già che s'appressi in catene e mi dica: conviene morir. Deh qual gelo mi serpe le vene che mi toglie la voce e 'l respir. Ah sì questo è un presagio funesto che più pace il mio cor non avrà.
Son confusa, smarrita, agitata, disperata non trobo riposo. Chi pietoso la morte mi dà?
Note: :
asterisco -
Relazione :
varianti locali Parmi già che s'appressi il mio bene
Jommelli N. (comp.), Zeno A. (lib.) in:
Eumene [1a ver.] - Bologna, 05/05/1742