Aria

Incipit  :  Giacché il destin tiranno
Forma :  duetto
Metro dei versi :  7
Personaggio :  Demetrio, amante corrisposto d'Egisteme
Egisteme, sorella di Antigono, amante di Demetrio
Autori :  Anonimo (comp.)
C.G. Lanfranchi Rossi (lib.)
Data e Luogo :  estate 1754 - Pisa
Testo :  Giacché il destin tiranno
vuol la mia morte, o cara,
a sopportare impara
un barbaro dolor.

Quanto la pena è amara,
quanto crudel l'affanno,
i miseri lo sanno
moti di questo cuor.

Parto mio bel tesoro.
Ti lascio idolo mio.
Ah che funesto addio!
Ah che crudele amor!

Se quella all'alme fide
mercé serbate, o stelle,
che più farete a quelle
che mertano rigor?

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  Il Perseo**  
dramma per musica
Autori dell'opera :  Anonimo (comp.)
Carlo Giuseppe Lanfranchi Rossi (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione assoluta
Anonimo, Il Perseo
Pisa, stamperia dell'Almo Studio Imperiale dalle Logge di Banchi, 1754
Posizione :  n. 23 - atto.scena: 2.15 / pos. C; p. 65
Rappresentazione :  estate 1754 - Pisa, Accademici Risvegliati : prima assoluta
Interprete :  Ranieri Marcucci (Demetrio)
Rosa Anchisi (Egisteme)

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