Aria

Incipit  :  Chiede vendetta ormai
Forma :  quartetto
Metro dei versi :  7
Personaggio :  Vassorre, ambasciatore del re di Scizia
Tanete, usurpartore del trono di Livadia
Erginda, regina di Livadia, creduta vedova d'Ormonte
Ormonte, re di Livadia sotto nome d'Idaspe, sposo d'Erginda, ambasciatore del re di Mauritania
Autori :  G. Cocchi (comp.)
M. Noris (lib.)
Data e Luogo :  31/05/1760 - Londra
Testo :  Chiede vendetta ormai
il giusto mio furor.
Del tuo non vidi mai
un più feroce cor.
Crudele ancor non hai
pietà del mio dolor?
(Serena i dolci rai,
pensa al mio fido amor.)

Trema. - Superbo.
Perfido mancator.

Temo veder cangiato
Spero veder cangiato
del fato il rio tenor.

Non aspettar più pace,
Teco non vo' più pace,
barbaro traditor.
Non tornerà la pace
Sì tornerà la pace
a consolarci il cor.

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  Erginda, regina di Livadia**  
dramma per musica
Autori dell'opera :  Gioacchino Cocchi (comp.)
Matteo Noris (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione assoluta
Gioacchino Cocchi, Erginda, regina di Livadia
London, G. Woodfall, 1760
Posizione :  n. 08 - atto.scena: 1.07 / pos. C; p. 25
Rappresentazione :  31/05/1760 - Londra, King's Theatre in the Haymarket : prima assoluta
Interprete :  Gaetano Quilici (Vassorre)
[non indicato] (Tanete)
Colomba Mattei, detta la Romanina (Erginda)
Emanuele Cornacchia (Ormonte)

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