Compara Arie | ||
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09/01/1746 Roma
M. Capranica (comp.) G. Roccaforte (lib.) |
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Vedersi togliere l'amato oggetto e per non perderlo esser costretto lasciar che mora è duol che accora, è troppo barbara pena crudel. In questo stato che far poss'io? Coll'idol mio sembro un ingrato o un infedel. |
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| Fonti : | ||
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n. 25 aria; atto.scena : 3.11; p. 65 Giasone: G.D. Ciardini M. Capranica (comp.), G. Roccaforte (lib.) Alcibiade** Roma, Antonio de' Rossi, [1746] 09/01/1746 Roma, Teatro Argentina |