Compara Arie | ||
|
carn. 1763 Ferrara
G. Scolari (comp.) P. Metastasio (lib.) |
||
|
Chiamami pure ingrata, un barbaro, un tiranno, ma le mie furie andranno a scaricarsi in te. Va', ch'io non temo, indegno, il perfido tuo core, e sol mi dà dolore che sei presente a me. Caro mio ben perdona il debol mio sospetto. E tu s'hai core in petto abbi di lei mercé. No, che vendetta io voglio. Il tuo furor non temo. Ed io pavento e tremo né so trovar pietà. non curo di pietà. per te non v'è pietà. |
||
|
--- |
||
| Fonti : | ||
|
n. 15 terzetto; atto.scena : 2.15; p. 43 Jarba: C. Carlani Didone Elisa: P. Sani Grandi Enea: G. Toschi G. Scolari (comp.), P. Metastasio (lib.) Didone abbandonata Ferrara, Fornari, [1763] carn. 1763 Ferrara, Teatro Bonacossi |