Incipit : |
Oh dio, così mi lasci |
Forma : |
terzetto |
Metro dei versi : |
7 |
Personaggio : |
Maritorne, serva dell'albergo vicino al bosco don Chisciotte, serva dell'albergo vicino al bosco Sancio Panza, serva dell'albergo vicino al bosco
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Autori : |
Anonimo (comp.) [P. Pariati] (lib.) [G.C. Pasquini] (lib.)
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Data e Luogo : |
1740 - Vienna
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Testo : |
Oh dio, così mi lasci donzella sventurata? E ancor di più incantata? Ah che gran macchia è questa a errante cavalier.
Oh dio, lasciarti deggio donzella sventurata, e ancor di più incantata. Ah che grna pena è questa a errante cavalier!.
Oimè, che fiere pene! Ah, Dulcinea che viene. Salvami per pietà. Dulcinea ti vedrà.
Salvar gli oppressi, è ver, fu sempre mio dover. Ma Dulcinea mi chiama.
Che barbaro martir! Che barbaro timor! Che albergo traditor!
E temi degl'incanti? Questi sono i tuoi vanti. O che crudele affanno! Andiamo, andiamo.
Lasciar puoi gl'infelici? Ah no. - Ma sono incanti. È ver. - Andiam. - Ah no. Sì, Sì. - O che affanno! Andiamo, andiamo.
Pietà, mio protettor. Non posso, ne ho dolor. Di risa scoppia il cor.
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Note: : |
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Relazione :
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Titolo dell'opera : |
Don Chisciotte credendosi all'inferno*
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Autori dell'opera : |
Anonimo (comp.) [Pietro Pariati] (lib.) [Giovanni Claudio Pasquini] (lib.)
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Fonte : |
libretto: prima edizione Anonimo, Don Chisciotte credendosi all'inferno

Wien, Johann Peter v. Ghelen, [1740]
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Posizione : |
n. 13 - atto.scena: 1.01 / pos. C; p. 54
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Rappresentazione : |
1740 - Vienna, Kärntnertortheater : prima assoluta
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Interprete : |
[non indicato] (Maritorne) [non indicato] (don Chisciotte) [non indicato] (Sancio Panza)
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