Ariarte, re di Cappadocia, padre di Tamiri Pompeo, pro console romano nell'Asia Tamiri, regina sposa di Farnace Farnace, re di Ponto
Autori :
Anonimo (comp.) [A.M. Lucchini] (lib.)
Data e Luogo :
prim. 1737 - Graz
Testo :
Io crudel? Giusto rigore ti condanna, o traditore. Non sei degno di mercé. Padre, duce, oh dio, perché così barbara sentenza? È viltà chieder clemenza. Tanto fasto? - Tant'orgoglio? Morte attendi. - E morte io voglio. Padre, sposo, oh dio, pietà. Non è tempo di pietà. Io non chiedo a voi pietà. Questa è troppa crudeltà.
La costanza, e la fortezza Il rigore, e la fierezza del tuo cor della mia sorte la tua morte abbatterà. la mia morte appagherà.
libretto Anonimo, Farnace, re di Ponto
Graz, eredi Widmanstadj, [1737]
Posizione :
n. 22 - atto.scena: 3.07 / pos. C; p. _
Rappresentazione :
prim. 1737 - Graz, Teatro al Tummel-Plaz
Interprete :
Elisabetta Uttini, detta la Tentora (Ariarte) Francesco Arrigoni (Pompeo) Teresa Peruzzi, detta la Denzia (Tamiri) Rosa Cardini, detta la Dolfinetta (Farnace)