Aria

Incipit  :  Chiamami pure ingrata
Forma :  terzetto
Metro dei versi :  7
Personaggio :  Jarba, re de' Mori con nome di Arbace
Didone Elisa, regina di Cartagine, amante di Enea
Enea, regina di Cartagine, amante di Enea
Autori :  G. Scolari (comp.)
P. Metastasio (lib.)
Data e Luogo :  carn. 1763 - Ferrara
Testo :  Chiamami pure ingrata,
un barbaro, un tiranno,
ma le mie furie andranno
a scaricarsi in te.

Va', ch'io non temo, indegno,
il perfido tuo core,
e sol mi dà dolore
che sei presente a me.

Caro mio ben perdona
il debol mio sospetto.
E tu s'hai core in petto
abbi di lei mercé.

No, che vendetta io voglio.
Il tuo furor non temo.
Ed io pavento e tremo
né so trovar pietà.
non curo di pietà.
per te non v'è pietà.

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  Didone abbandonata  
dramma per musica
Autori dell'opera :  Giuseppe Scolari (comp.)
Pietro Metastasio (lib.)
Fonte :  libretto
Giuseppe Scolari, La Didone abbandonata
Ferrara, Fornari, [1763]
Posizione :  n. 15 - atto.scena: 2.15 / pos. C; p. 43
Rappresentazione :  carn. 1763 - Ferrara, Teatro Bonacossi
Interprete :  Carlo Carlani (Jarba)
Prudenza Sani Grandi (Didone Elisa)
Giovanni Toschi (Enea)

           Stemma dell'Aria:  2  testi

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Incipit relazione Personaggi Interpreti Autori Opera
Autori
Luogo
Edificio
Data fonte
L1 Chiamami pure ingrata nuova Jarba
Didone Elisa
Enea
G. Toschi
G. Scolari
P. Metastasio
Didone abbandonata
    G. Scolari
    P. Metastasio
Ferrara
Teatro Bonacossi
carn. 1763 DRT0014137
          L2 Tu vuoi da me il mio core riscrittura Asteria
Bajazette
Tamerlano
C. Galli
G. Scolari
A. Piovene
Il Tamerlano*
    G. Scolari
    A. Piovene
Milano
Regio Ducal Teatro
26/12/1763 DRT0041821