Dircea, segreta moglie di Timante Matusio, creduto padre di Dircea Timante, creduto principe ereditario, figlio di Demofoonte
Autori :
N. Jommelli (comp.) P. Metastasio (lib.)
Data e Luogo :
11/02/1764 - Stoccarda
Testo :
Padre perdona... - Oh pene! Prence rammenta ... - Oh dio! Giacché morir degg'io ... (potessi almen parlar).
No, non morrai. - Che affanno! Mi sento il cor mancar. Padre, al destin t'arrendi, modera il tuo dolor. Prence ... se il ciel ... m'intendi ... (Ah mi si spezza il cor!)
Qual crudo ciel! - Qual fato! Perfido ... Oh dio! - Spietato. Tacete, oh dei! fermate, e il reo destin lasciate tutto sfogarsi in me. Ah non fia ver, vivrai, o morirò con te. Ah padre! ... ah prence ... addio, ecco a morir m'invio: più da sperar non v'è.
Ah barbari, dal pettto voi mi staccate il cor. Che si tarda? andiam ... - Sì volo per calmare il genitor. Se non cede alfin io solo lo farò tremare ancor.
Così, o dei, voi proteggete l'innocenza e la pietà? Ah che troppo ingiusti siete! Questa è troppa crudeltà.
Note: :
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Relazione :
riscrittura Padre perdona... Oh pene!
Jommelli N. (comp.), Metastasio P. (lib.) in:
Demofoonte - Padova, 13/06/1743