Aria

Incipit  :  Di mente aborto vana e leggiera
Forma :  terzetto
Metro dei versi :  5+5
Personaggio :  Merodate, re de' Sarmati
Ifigenia, figlia d'Agamennone, re d'Argo, sacerdotessa di Diana
Tomiri, principessa ereditaria del soglio di Tauri
Autori :  G.F. de Majo (comp.)
M. Verazi (lib.)
Data e Luogo :  05/11/1764 - Mannheim
Testo :  Di mente aborto vana e leggiera
è una chimera la fedeltà.
Ogni incostante così la chiama;
ma chi ben ama cangiar non sa.

Doversi accendere sol d'una bella?
Sempre l'istessa trovare amabile?
Che deplorabile stupidità!

Qual aura lieve. - Qual onda instabile.
Con questa fingere. - Mentir con quella.
Che affetto insano. Che genio strano.
Che detestabile malvagità.
Sì chi ben ama sol d'una è amante:
sempre è costante, cangiar non sa.

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  Ifigenia in Tauride**  
dramma per musica
Autori dell'opera :  Gian Francesco de Majo (comp.)
Mattia Verazi (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione assoluta
Gian Francesco de Majo, Ifigenia in Tauride
Mannheim, Stamperia Elettorale, [1764]
Posizione :  n. 17 - atto.scena: 3.02 / pos. C; p. 93
Rappresentazione :  05/11/1764 - Mannheim, Corte elettorale Palatina : prima assoluta
Interprete :  Pietro Paolo Carnoli (Merodate)
Dorotea Wendling (Ifigenia)
Elisabetta Wendling (Tomiri)

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